Sentiero n .  1 Traversata del Conero

Difficolta'

Facile

Dislivello

200 562 125 m

Tempo di percorrenza

4 h a piedi

Percorribilita'

piedi,mountanbike,cavallo

 

Legenda ( vedi oltre )

Ambiente Geologia e Fauna

Rassegna degli aspetti naturalistico-geologici della riserva naturale del Monte Conero. Splendide panoramiche sulla costa, sull'entroterra collinare e sulla dorsale appenninica. Affioramenti sparsi e vecchie cave nei terreni meso-cenozoici; località fossilifere e zone di interesse paletnologico.bosco misto di caducifoglie (roverella, carpino nero, acero napoletano) macchia mediterranea termofila (leccio, corbezzolo) rimboschimenti (pino d'aleppo, pino nero d'Austria, cipresso), ex coltivi. Nel sottobosco ricche fioriture di primule, ciclamini, melittis; abbondanza di pungitopo e presenza di orchidee.

Osservazioni faunistiche:
eccezionale presenza avifaunistica con passeriformi di bosco (cincia mora, rampichino, crociere) e di macchia , picchio rosso maggiore.
Pian Grande è un ottimo punto di osservazione durante il passo migratorio primaverile di uccelli rapaci (falco pecchaiolo, falco cuculo, falco pescatore e biancone). Per quanto riguarda i mammiferi, qui vivono il tasso e la faina, tra i rettili frequente è l'incontro con il ramarro. Gli ex coltivi e le zone marginali dei bosco sono gli ambienti preferiti dalle farfalle (cedronella, valessa, atalanta)

 

Itinerario  n. 1 Traversata del Conero da Poggio a Sirolo  ( descrizione breve )

Si parte dall'abitato del Poggio sul lato sinistro del bar.Il sentiero sale in una zona con parecchhii arbusti:Alla sommita' viè una interessante vista sul Trave: dopo l'attraversamento di un tratto boschivo, si raggiunge in un'ora Pian Grande. Sulla sinistra si può vedere la Baia di Portonovo. Ripreso il sentiero principale, dopo aver attraversato un naltro boschetto,al bivio segnalato si prende la direzione sinistra, si giunge ai Piani di Raggetti. Qui si puà scegliere tra due direzioni: con la prima si prosegue sulla strada grande, mentre con la seconda si sale a sinistra costeggiando la "Casa Lucignani" e poi si arriva alla strada asfaltata. Si può visitare la cripta della Chiesa di S.Pietro ed i resti del Monastero. Possibilità di ristorarsi. Il sentiero prosegue con un bosco di latitoglie fino ad uno spiazzo con un basamento in muratura. Si va a sinistra costeggiando una zona a picco sul mare dove troviamo esempi di macchia mediterranea, e si arriva su una strada più larga con un punto di osservazione caratteristico; il Belvedere sud con vista sugli scogli delle Due Sorelle. Continuando si scende in una zona con case e poi si prende la strada comunale per Fonte d'Olio e quindi si arriva alla strada provinciale. Per tornare al punto di partenza ci si può servire dei mezzi pubblici.
 

Itinerario  n. 1 Traversata Geologica del Conero da Poggio a Sirolo  ( descrizione completa )

Inizia in localita’  Poggio di Ancona a Case S. Antonio, a sinistra del bar Dubbini. Salendo, prima del bosco si attraversano ex coltivi su rocce tenere della Scaglia Cinerea prima e della Scaglia Variegata poi, semiaffioranti lungo il sentiero. E' possibile osservare la fratturazione "a bastoncino" e l'alternanza di livelli più resistenti (calcari marnosi e marne calcaree) e meno resistenti (marne) senza superfici di separazione di­stinte fra gli strati. Proseguendo, i colori passano gradualmente dai toni grigi e grigio-verdastri della Scaglia Cinerea a quelli rosa-violacei della Scaglia Variegata. Prima di entrare nel bosco, si apre una bella veduta sulla Falesia di Mezzavalle e sullo Scoglio del Trave. All'interno del bosco, suolo e lettie­ra vegetale obliterano le rocce del substrato, visibili unicamente lungo il taglio del sentiero. Dapprima si attraversano antichi detriti calcareo-selciferi franati lungo il pendio: poi, circa a quota 350 m, si cammina sui calcari rosati paleogenici della Scaglia Rossa. Dopo circa 1 ora si giunge all'ampia spianata di Pian Grande, dovuta alla presenza di un bancone calcarenitico di notevole spessore affiorante sul sentiero, circa 200 m prima dell'incrocio con la variante 1A.

Da Pian Grande si aprono splendide e suggestive panoramiche su Portonovo e sulla retrostante rupe. Su quest'ultima affiora la porzione tardo-cretacica della Scaglia Rossa, qui varicolore: risaltano le bancate calcarenitiche biancastre di notevole spessore e l'intensa fratturazione determinata da faglie e fratture. Proseguendo lungo l'itine­rario principale, si percorre un tratto di bosco: qui modesti affioramenti mettono in evidenza sia le co­perture detritiche fini che i calcari e le calcareniti cretaciche della Scaglia Rossa. Si giunge all'ex colti­vo di Casa Cipriani, da cui si apre una vasta panoramica sull'entroterra. Sullo sfondo si staglia la dor­sale calcarea appenninica, di fronte alla quale si snodano le colline modellate sui terreni marini plio­quaternari. Queste colline terminano contro la valle dell'Aspio. dal fondo piatto a causa del riempi­mento alluvionale prodottosi tra la fine del Pleistocene e l'Olocene. In primo piano risaltano le pendici del Monte Conero bordate dalla "corona" di colli prodotti dalla erosione selettiva sui termini più resi­stenti del Bìsciaro. Proseguendo, si incontrano nuovi interessanti punti panoramici che permettono di spingere lo sguardo fino alla piana alluvionale costiera del Musone e alla Selva di Castelfidardo.

Tra quota 384 e 390 m, il sentiero attraversa detriti fini ocracei, ricchi in noduli carbonatici (caliche), la sommità dei quali contiene paleosuoli rossi, fluitati, del Pleistocene medio, Si giunge alla strada asfaltata che conduce ad installazioni militari. Dopo circa 100 m, si osservano calcari e calcareniti cretaciche, intensamente fratturate, della Scaglia Rossa: numerosi strati si interrompono contro le principali fratture indicando che si sta attraversando una zona di faglia. Raggiunto il bivio con la strada princi­pale, si svolta a sinistra salendo verso l'eremo. Percorsi circa 50 m. lungo il taglio stradale affiorano paleosuoli rossi poggianti sui calcari profondamente corrosi e fessurati del substrato: sono queste le più antiche tracce di degradazione e pedogenesi riconoscibili sul Monte Conero. Si giunge al par­cheggio antistante la chiesa di S. Pietro, a sinistra della quale il sentiero prosegue all'interno della macchia. Dopo circa 10' di cammino, il sentiero inizia a scendere ripidamente con alcuni tornanti: superati alcuni punti panoramici, si giunge ad uno splendido belvedere a strapiombo sul mare (Belve­dere Sud). Da qui si osserva la successione prevalentemente calcarea, compresa tra la Maiolica e la base della Scaglia Rossa che costituisce il fianco nord-orientale del Monte Conero. La Scaglia Rossa costituisce l'intero dirupo a strapiombo; il ripido pendio che lo raccorda con la spiaggia è invece mo­dellato sulle superfici di strato della Maiolica. Lungo la costa risaltano gli scogli "le Due Sorelle", spe­roni calcarei di Scaglia Rossa separati dalla terraferma, e il promontorio "IlPirolo", prodotto dall'erc­sione selettiva sui teneri sedimenti delle Marne a Fucoidi. Verso sud, si apre un'ampia panoramica sui Sassi Neri, Sirolo e Numana; sullo sfondo si distingue la piatta foce del Musone. Il sentiero continua a scendere offrendo altre suggestive panoramiche prima di rientrare nella macchia. Si percorre un tratto semipianeggiante e si raggiunge l'incrocio con l'itinerario 2.

 

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.