Sentiero n .  10    Del Trave

Difficolta'

Medio-difficile

Dislivello

100 m

Tempo di percorrenza  0,30 h piedi
Percorribilita'

piedi

Legenda

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Sentiero del Trave Riviera del Conero

 Sentiero n.10 Del Trave

 Ambiente Fauna e Geologia

Falesia marnoso-arenacea a N del Monte Conero. Scoglio del Trave; piccola spiaggia ghiaiosa; affioramenti del Miocene superiore e del Pliocene inferiore.Panoramiche sulla fascia costiera e sulla falesia marnosa; piccole spiagge ghiaiose e un magnifico esempio di piattaforma d'abrasione marina.Panoramiche sui terreni mio-pliocenici, sullo Scoglio del Trave e sul Monte Conero. Spiaggia ghiaiosa e piattaforma d'abrasione. Eccezionale presenza avifaunistica con passeriformi di bosco (cincia mora, rampichino, crociere) e di macchia , picchio rosso maggiore. Falesia marnosa. Panoramiche sulla fascia costiera.

 

Itinerario

Al km 5,400 della strada provinciale del Conero, alla destra di due cancelli metallici, si im­bocca una stradina che, sulla sinistra, costeggia un canneto. Si continua, a destra, sul ciglio di un dirupo; attraversando una vallecola si prosegue fino alla spiaggia. I terreni mio-pliocenici che si attraver­sano lungo il tragitto sono intensamente degradati e, specialmente nella parte bassa, poco esposti per la presenza di colate di fango. Dal sentiero lo sguardo può spaziare su un ampio tratto di costa compreso tra il promontorio del Monte Conero e la falesia retrostante la Spiaggia di Mezzavalle. Nella parte terminale di questo tratto, la costa mostra un arretramento marcato, ma disomogeneo, dovuto alla presenza di alcuni strati più resistenti. Tra di essi si evidenzia nettamente l'orizzonte del Trave che si prolunga in mare, come uno scoglio isolato (Scoglio del Trave), per circa 450 m. Camminando lun­go la splendida spiaggia ghiaiosa in direzione NE, si incontrano magnifiche esposizioni prodotte e mantenute fresche dall'erosione marina. Si discende la successione fino ai termini del Miocene supe­riore dell'orizzonte del Trave. Quest'orizzonte è costituito da un corpo arenaceo a composizione calcareo-organogeno-silicatica che rappresenta localmente la chiusura del ciclo miocenico (Messiniano). Le marne argillose plioceniche poggiano solo apparentemente in concordanza e continuità sull'orizzonte del Trave; i due cicli infatti sono separati da una lacuna.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.