14  Percorso della Fonte di Capo d'Acqua

Difficolta'

Facile

Dislivello

200  m in salita

Tempo di percorrenza

1 1/2 h a piedi

Percorribilita'

piedi, cavallo,mountanbike

 

Legenda ( vedi oltre )

14  Percorso della Fonte di Capo d'Acqua

Ambiente Geologia e Fauna

Zona collinare del Parco. Fosso di S. Lorenzo; sommità di Monte Colombo con splendida panoramica a 360°. Esposizione delle alluvioni pleistoceniche nel Fosso di S. Lorenzo.Nel sottobosco troviamo asparago spinoso teucrio,orchidee e, nella  stagione, molte specie fungine.  Tra gli uccelli di bosco troviamo il pettirosso,il fringuello,la cinciallegra.

 Itinerario 

 

Da Sirolo si percorrono dapprima Via Raffaello Sazio e successivamente Via delle Vigne fino a raggiungere la piazzetta di S. Lorenzo. Ci si dirige verso la Fonte di Capo d'Acqua scendendo verso il Fosso di S. Lorenzo. Prima di raggiungere il corso d'acqua, la strada attraversa un' ampia superficie semipianeggiante, pensile sul corso d'acqua dal quale è separata da una scarpata. La spianata rap­presenta la sommità di un'antica conoide alluvionale che occupava l'intero impluvio. Nel tratto di stra­da che dalla superficie del terrazzo scende al corso d'acqua e lungo la sponda sinistra del canale af­fiorano depositi alluvionali ghiaiosi, sabbiosi e limosi. Le ghiaie sono costituite da ciottoli calcarei ben arrotondati dalla corrente fluviale, provenienti dalle pendici del Monte Conero. Il colmamento alluvio­ale del fondovalle risale alle fasi fredde del Pleistocene superiore, quando le variazioni climatiche conseguenti all'instaurarsi dell'ultima glaciazione provocarono la deforestazione e il denudamento dei versanti con abbondante produzione detritica e conseguente sovraccarico dei corsi d'acqua. Nell'Olocene, con il ritorno delle condizioni climatiche temperate, i fiumi approfondirono il loro corso incidendo verticalmente i precedenti depositi che rimasero terrazzati. Superato il Fosso di S. Lorenzo, il percorso risale attraversando un querceto. AI termine di un tratto piuttosto ripido, si prende una strada a destra e si giunge a una vecchia casa in prossimità della quale il percorso diventa pianeggiante. Si prosegue fino ad arrivare ad un gruppo di case; si svolta a sinistra dirigendosi verso la pineta. Si raggiunge Monte Colombo dalla cui sommità lo sguardo abbraccia tutto l'orizzonte sul versante occidentale del Monte Conero. L'intero percorso si snoda sui sedimenti prevalentemente marnoso-calcarei dello Schlier. del Bisciaro e della Scaglia Cinerea che a tratti si alternano a depositi detritici e a materiali degradati
Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.