Sentiero n .  16    Del Betelico

Difficolta'

facile

Dislivello

240 m

Tempo di percorrenza  1,45 h piedi
Percorribilita'

piedi,cavallo,mountainbike

Legenda

(vedi oltre ) a piè pagina

 Sentiero n.16    Percorso del  Betelico

 Ambiente Fauna e Geologia 

 Versante Sud-occidentale del Monte Conero, area collinare avalle di Massignano e scorci sulla vallata del Betelico. Magnifiche esposizioni di alluvioni pleistoceniche.Bosci misti di caducifoglie, vegetazione ripariale che in alcuni tratti si sviluppa in modo lussureggiante all' interno di fossati scoscesi ( pioopo e salice ): Fitte siepi ( marruca,biancospino, prugnola , robbia ) , sparsi alberi da frutto ( meli , ciliegi,mandorli ) uliveti e vigneti. Splendide fioriture di ginestre ( in giugno ) e  cisto rosso. Da segnalare alcuni esemplari secolari di roverella.  Per la fauna , da segnalare i passeriformi nidificanti , verzellino, verdone, cardellino,averla piccola, ghiandaia ed upupa. Tra i rapaci lo sparviera e l'allocco. Buona presenza di mammiferi.

Itinerario

A Camerano, presso la chiesa di San Germano,ricostruita su una preesistente del IX secolo,prendere la strada in direzione Poggio e dopo pochi metri svoltare a destra per Via Bagnolo.La si percorre tutta ; si entra in un suggestivo ambiente rurale che conserva inalterata ,da secoli,la sua antica bellezza. Il percorso attraversa tenere rocce mioceniche e plioceniche,sempre obliterate da manti di degradazione e detriti. Si ha una ottima panoramica sulla valle del Betelico e sulle pendici Sud-occidentali del Monte Conero. Ad un quadrivio,si prende a sinistra , si percorre la strada asfaltata fino ad incontrare una carrareccia sulla sinistra ; si raggiunge il corso d' acqua che si costeggia per un lungo tratto. Sul lato sinisro si osservano superfici pianeggianti pensili ( terrazzi ) simili a quelle osservate nel fosso di San Lorenzo  ( vedi itinerario 14 ). Limitati affioramenti mostrano l'origine alluvionale dei terrazzamenti; il colore rosato dei ciottoli indica chiaramente la loro provenienza dalle pendici Sud-occidentali del Monte Conero.  Si raggiunge quindi un abitato " acquedotto " o meglio alla confluenza del  Fosso del Condotto ,si prende a sinistra risalendo fino a raggiungere alcune cave inattive. Si osservano imponenti esposizioni di ghiaie  provenirnti  provenienti dall' erosione dei calcari  del rilievo del Monte Conero e  depositate dall' azione torrentizia sulle sue pendici  sotto forma di ampi ventagli di accumulo ( conoidi alluvionali ) il cui apice si incunea  nelle vallecole  alimentatrici. L'antica azione delle acque correnti  e' testimoniata dal blando  arrotondamento dei ciottoli  e dalla disposizione ordinata delle ghiaie.  Anche questi depositi , come gli importanti accumuli alluvionale di questa area, sono riferibili alle fasi piu'  fredde del Pleistocene superiore. Sulla destra , il fronte di cava ha interessato ,rendendole visibili, anche le marne e le marne  calcaree  della scaglia variegata che costituiscono la base di appoggio della copertura  alluvionale.  Il percorso  si snoda su tornati tra coltivi ed uliveti  ( continua la bellezza  dei panorami , della campagna ) fino ad una deviazione che scende sulla destra ; si segue questo sentiero  e dopo aver attraversato la cava si raggiunge Massignano.  Percorrendo dapprima la strada asfaltata e successivamente una strada secondaria, si scende nuovamente al Betelico ricongiungendosi al tratto iniziale del percorso.  Lungo la discesa affiorano di tanto in tanto i calcari  miocenici del Bisciaro e dello Schiler.  In prossimita' del fondo valle, il taglio stradale permette di osservare nuovamente le ghiaie terrazzate del Betelico. Si risale fino a San Germano, inizio del percorso.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace* Antica fornace G

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.

G   Villa storica con parco (privata)