Sentiero n .  2 delle due sorelle Prima parte

Difficolta'

Facile

Dislivello

0 m

Tempo di percorrenza  1 h piedi (andata)
Percorribilita'

piedi,mountanbike ( solo primo tratto)

 

Legenda

(vedi oltre ) a piè pagina

 

Sentiero n.2 Parte facile   Passo del lupo

 

Ambiente Fauna e Geologia


Vegetazione: zone coltivate, macchia mediterranea termofila (leccio. corbezzolo, laurotino, lentisco) pineta di rimboschimento, vegetazione rupicola (violaciocca, valeriana rossa), vegetazione alofila (finocchio di mare), ghiaioni parzialmente consolidati da ginestra ed Ampelodesmos mauritanicos. Abbarbicata sui costoni rocciosi sovrastanti la spiaggia delle Due Sorelle vive l'euforbia arborescente, vero gioiello botanico del Parco in quanto non presente altrove nelle Marche, né lungo la costa adriatica a nord del Gargano.

Osservazioni faunistiche: passeriformi nidificanti di bosco e di macchia (fringuello, capinera, occhiocotto), rapaci diurni (sparviere). svernanti marini (cormorano, strolaga mezzana, gabbiani comuni e reali. )il falco pellegrino,passeriformi di bosco (cincia mora, rampichino, crociere) e di macchia , picchio rosso maggiore,uccelli rapaci (falco pecchaiolo, falco cuculo, falco pescatore e biancone),tasso e la faina.Tra i mammiferi è presente la volpe, il tasso,cinghiali etc..

Da Sirolo al versante meridionale del Monte Conero parzialmente compreso nella Riserva naturale integrale. Dal centro urbano si procede attraverso coltivi ed ex coltivi fino alla pineta di rimboschimento, alla macchia mediterranea, alle aree rupestri e alla costa lungo un itinerario di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico con splendide panoramiche sulla costa. Rilevante interesse geologico: dai termini marnosi miocenici dello Schlier si discende la successione fino ai calcari cretacici della Maiolica attraversando stupende esposizioni naturali e toccando località fossilifere esclusive. Notevole anche l'interesse geomorfologico per la presenza della falesia costiera, delle spiaggette, degli scogli e dei promontori modellati dall'azione marina. Il sentiero, utilizzato fin dall'inizio del secolo dai cavatori di pietra, è stato recentemente risistemato e attrezzato dal Consorzio del Parco del Conero. 

 

 Itinerario 

Iinizia dal Municipio di Sirolo. Dopo aver percorso Via Giulietti in direzione eli Ancona. s’ imbocca la strada per il cimitero e si inizia a salire lungo una strada non asfaltata. Lungo la salita piccoli affioramenti sparsi permettono di osservare le marne ed i calcari marnosi grigi, miocenici, del Bisciaro. con tipica fratturazione "a bastoncino” e a “saponetta". Sulla sinistra si aprono scorci pano­ramici sui contrafforti del Monte Conero, sui dolci valloni colmati di detrito pleistocenico e sui piccoli colli di Blsciaro, modellati dall'erosione selettiva. Si giunge a un quadrivio e si prende la strada in di­scesa sulla destra. Lungo il taglio stradale si osservano diffuse coperture detritiche oloceniche e spe­roni subaffioranti di marne e calcari marnosi grigio-verdastri e rosati della Scaglia Variegata e della Scaglia Cinerea. Superata una villetta sl abbandona la strada principale. Imboccando sulla sinistra un sentiero che costeggia un uliveto. Si continua per un tratto pianeggiante (800 m) e attraversato un tratto di macchia si giunge ad un gomito. Qui un palo metalllco segna il Passo del Lupo, splendido punto pa­noramico sul costone che sl prolunga sino alla Grotta del Mortarolo (variante 1 C)   al Belvedere Sud (itinerario 1). Verso SE lo sguardo spazia dalle piane costiere corrispondenti alle foci del Potenza e Musone, al promontorio di Numana-Sirolo. fino alla Spiaggia del Sassi Neri. A ridosso della spiaggia l’ erosione marina mette in risalto le caratteristiche tonalità varicolori. da grigie a     rossastre, delle rocce appartenenti alla Scaglia Variegata. Queste rocce fanno parte di un enorme accumulo costituito da corpi di frane scesi verso mare sotto il controllo sia del sistema di faglie che corre verso la sommita del versante che dell'immersione degli strali a franopoggio. Verso NO, la panoramica si apre sul dirupo che caratterizza il fianco nord-orientale del Monte Conero e sul tratto di costa lungo la quale risal­tano il promontorio "il Pirolo” e gli scogli "le Due Sorelle".  Gli elementi geologici e geomorfologici so­no, con prospettiva diversa, gli stessi visibili dal Belvedere Sud  (itinerario 1). Da qui si ha una migliore panoramica sulle pareti strapiombanti e sulle cosiddette placche,enormi  lastoni calcarei grigi corrispondenti a superfici di strato della parte sommitale della Maiolica denudata dalla rapida erosione delle rocce sovrastanti. In corrispondenza della termìnazione superiore delle placche, sl può cogliere il motlvo strutturale, antlclinale del Monte Conero. Gli strati che più in basso immergono verso ma­re (fianco nord-orientale dell'anticlinale) qui piegano bruscamentea (cerniera della piega) con una debole immersione che caratterizza l'intero fianco Sud-Occidentale. In corrispondenza del punto painoramico si hanno buone esposizioni del substrato. Le bancate calcarenitiche e gli strati calcarei affioranti in questo punto di sosta mostrano con chiarezza la rete di fratture  che ha controllato l'erosione sull’ intero costone.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.