Sentiero n .  5    Stradone San Lorenzo

Difficolta'

facile

Dislivello

250 m

Tempo di percorrenza  1,30 h piedi
Percorribilita'

piedi,cavallo,mountainbike

Legenda

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 Sentiero n.5  San Lorenzo

 Ambiente Fauna e Geologia

Solco vallivo profondamente inciso nel tratto inferiore scavato dall'azione erosiva del fosso e ferito in più punti dalle cave.   Versante sud-occidentale del Monte Conero. lungo un profondo vallone, fino a un'ampia spianata d'erosione.   Magnifici affioramenti in vecchie cave; limite Cretacico/ Terziario ;siti fossiliferi; scorci panoramici sull'entroterra.Numerose macchie di rovo e stracciabraghe ( squartabraghe ), pineta di rimboschimento, macchia mediterranea termofila con netto predominio del leccio. I pianori di scavo e le zone di taglio delle cave sono ricchi di pini, ginepri e ginestre. Qualche rara pianta di corbezzolo. Tra gli uccelli nidificanti troviamo lo zigolo nero,il codibugnolo e la cinciallegra; in zona cacciano lo sparviero ed il gheppio, mentre tra i rapaci notturni è da segnalare l'assiolo.Tra i mammiferi sono presenti la faina,la volpe ed il cinghiale.

 Itinerario

Da Fonte d'Olio si raggiunge il Teatro alle Cave  (  punto di arrivo dell'itinerario 1 ) dove si osserva una magnifica esposizione della Scaglia Rossa cretacica. Da qui si rislie il Fosso di S. Lorenzo percorrendo un breve tratto comune con l'itinerario 1; si giunge ad una vecchia cava che apre una finestra geologica nella fitta macchia mediterranea. La parte bassa della cava interessa i calcari e le calcareniti biancastre cretacìche della Scaglia Rossa. Poco al di sopra del gradone che divide in due il fronte di cava è localizzato il limite Cretacìco/Terziano (65 milioni di anni fa), marcato da un livello di argilla arricchita in Iridio, di colore ocraceo e dello spessore di circa 2 cm. Questo limite è posto poco al di sotto del Livello Marchesini, un orizzonte bicocalciruditico-biocalcarenitco di circa 1,5 m di spessore. Il Livello Marchesini è composto quasi esclusivamente da gusci (rudiste ed altri molluschi, alghe calcaree, briozoi, echinidi, foraminiferi), per lo più in frammenti.  Questi bioclasti provengono da una piattaforma carbonatìca che nel Cretaclco superiore era ubicata in prossimità dell'attuale Monte Conero. Al passaggio Creteaco/Terziario , in corrispondenza del quale avvenne una delle prlncipali estinzione di massa della storia del nostro pianeta le ricchissime associazioni a foraminiferi subirono drammatiche e improvvise variazioni che possono essere meglio osservate con l'aiuto di una lente. L'intera esposizione è ricchissima di biocalcareniti con resti fossili.

Il sentiero attraversa il canalone e risale verso il crinale destro. La salita molto ripida porta ad un crinale e più avanti,con la sensazione di uscire da una galleria di alberi, ci si ritroverà nella vasta pianura detta Piani di Raggetti. Questo sentiero è molto suggestivo e atratti tipicamente di montagna, ricorda i boschi dell'Appennino umbro-marchigianao.

In questo tratto il substrato carbonatlco, anche se degradato, affiora diffusa­mente tra coperture detritiche sottili e discontinue. Si raggiunge il crinale che si apre verso monte in una ampla superficie d'erosione piuttosto piatta e debolmente ìncllnata verso SO: la natura erosiva di questa forma,indipendente dall'assetto del substrato roccioso. è messa in evidenza dalle rocce calcareo-marnose rossastre e biancastre degradate riferibili alla Scaglia Rossa terziaria e alla Scaglia Variegata che affiorano lungo il tratto finale del percorso. L'origine di questa superficie di erosione e quella di altre simili che caratterizzano le pendici del Monte Conero, resta incerta; essa è forse riferibile a fasi del Pleistocene medio-inferiore quando l'erosione areale produsse grandi livellamenti dei rilievi su scala regionale. Il percorso termina in un quadrivio presso Casa Cipriani.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace* Antica fornace G

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.

G   Villa storica con parco (privata)