Sentiero n .  6    Stradone di Sant' Andrea

Difficolta'

facile

Dislivello

250 m

Tempo di percorrenza  1,30 h piedi
Percorribilita'

piedi,cavallo,mountainbike

Legenda

(vedi oltre ) a piè pagina

 Sentiero n.6  Stradone di Sant' Andrea

 Ambiente Fauna e Geologia 

Pendici sud-occidentali del Monte Conero. Grande interesse geologico per la cava dl Massignano dove è esposto lo stratotipo del limite Eocene/Oligocene; ampie panoramiche sui colli dell'entroterra fino alla dorsale appenninica. Dolce rilievo collinare su cui sorgeva l'antico castello di Massignano in un paesaggio agreste particolarmente armonico all'interno della riserva naturale. Siepi (marrica, rosa canina, prugnolo), seminativi (granturco, sorgo, e girasole), vigneti, pineta di rimboschimento con abbondanza di leccio. Presenza di specie arboree legate alla vita contadina (acero, olmo campestri, gelso, ailanto). Passeriformi nidificanti di macchia (occhiocotto, capinera, usignolo, zigolo nero): buone le osservazioni sui rapaci diurni stanziali e di passo. Tra i rapaci notturni vi è da segnalare l'allocco, la civetta e l'assiolo. Tra i mammiferi sono presenti volpi e faine. Numerose le farfalle tra cui la vanessa atalanta e vanessa pavone.

 

 Itinerario

Si parte dalla cava inattiva di Massignano. Lungo la strada provinciale del Conero. Verso il basso affiorano marne e calcari marnosi rossastri e grigio-verdastri (Scaglia Variegata) che passano verso l'alto a marne grigio-verdastre (Scaglia Cinerea). Sulla sezione di Massìgnano, affiorante per cir­ca 23 m di spessore, sono stati condotti numerosi studi disciplinari riguardanti la litologia, la stratigrafia, la paleontologia, la sedimentologia, la geochimica e la geocronologia. In considerazione delle otti­me caratteristiche di accessibilità e di continuità stratigrafica nonché dei rappresentativi risultati delle analisi scientifiche, la Commissione Internazionale di Stratigrafia ha designato la sezione di Massigna­no come stratotipo (sezione di riferimento a livello mondiale) del limite Eocene/Oligocene (33.7 milioni dl anni fa). Questo limite cronostratigrafico è marcato dall'estinzione degli hantkeninidi foraminiferi planctonici tipicamente provvisti di "spine ", Abbandonata la cava, il sentiero continua a percorrere gli stessi terreni, semiaffioranti in vari punti, risalendo verso alcune case coloniche e giungendo ad un primo pianoro. Si tratta di una superficie d'erosione analoga a quella descritta nell'itinerario 5 ma di minore altezza. Dal pianoro si gode una splendida panoramica sulle pendici del Monte Conero, sulla costa a SE di Sirolo, sulla valle dell''Aspio e sull'entroterra, dalla fascia collinare pedappenninica fino alla dor­sale appennnica. Il percorso prosegue verso sinistra: dopo aver superato alcune grandi antenne ci si inoltra nel bosco. Si imbocca la seconda stradina a destra fino alla superficie d’erosione di Pian dei Raggetti, ottimo punto panoramico nel quale ci si ricongiunge agli itinerari 1 e 5. Le rocce degradate del substrato ed i limitati affioramenti diffusi lungo tutto il percorso indicano che si, sta discendendo la locale successione, dai termini varicolori e prevalentemente marnosi della Scaglia Variegata ai calcari selclferi bianchi e rossastri della porzione sommitale, paleocenico-eocenica, della Scaglia Rossa.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace* Antica fornace G

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.

G   Villa storica con parco (privata)