Sentiero n .  8 Sentiero dei Gigli

Difficolta'

Facile

Dislivello

200  m

Tempo di percorrenza

2 h a piedi

Percorribilita'

piedi

 

Legenda ( vedi oltre )

8 Sentiero dei Gigli

Ambiente Geologia e Fauna

 

Pendici occidentali della Riserva naturale del Conero al di sopra dell' abitato del poggio nella riserva naturale. Grande cava con splendide esposizioni dei calcari e delle calcareniti della Scaglia Rossa; limite Cretacico/Terziario.Ex cave ricolonizzate da pini d'Aleppo e ginestre,pineta di rimboschimento,bosco mesofilo comprendente specie sempreverdi e caducifoglie con dominanza di leccio e,soprattutto nelle zone più fresche,carpino nero. Nel sottobosco troviamo asparago spinoso teucrio,orchidee e, nella  stagione, molte specie fungine.  Tra gli uccelli di bosco troviamo il pettirosso,il fringuello,la cinciallegra; nella zona si può osservare lo sparviere in caccia ed in primavera uccelli rapaci in migrazione volteggiare sul bosco del vallone.

 Itinerario 

A Poggio S. Antonio si raggiunge l'area di parcheggio adiacente al campo sportivo situato lungo la strada provinciale del Conero.  Km 10,500 Si imbocca la stradina ubicata tra la fornace e la cava. Il tratto iniziale è dominato dalla grande Cava Fornaci. Questa cava, ormai non più attiva, mette in luce l'intervallo stratigrafico che va dalla parte alta della Scaglia Rossa alla base della Scaglia Variegata ed offre  quindi un magnifico spaccato della storia geologica del Monte Conero. Nella porzione inferiore del fronte di cava, intercalati a calcari marnosi micritici grigio-giallastri sono presenti numerosi strati detritici (calcareniti e calciruditi), biancastri che sono stati depositati da correnti di torbida sul fondo dell'antico bacino marino. Tra di essi spicca, per il maggior spessore, il Livello Marchesini. I livellidetritici sono costituiti essenzialmente da frammenti di conchiglie, talora visibili anche a occhio nudo, foraminiferi, alghe calcaree, briozoi ed echinidi. Al di sopra del Livello Marchesini si osservano marne calccaree paleoceniche, a tratti rossastre. Seguono, verso l'alto, calcari selciferi sottilmente stratificati di colore da biancastro a rosato. Essi rappresentano la porzione sommitale, eocenica, della Scaglia Rossa. Alla base di questo intervallo gli strati sono visibilmente deformati da fenomeni di frana sottomarina che hanno caratterizzato, a scala regionale, il passaggio Paleocene/Eocene. Alla sommita’  del fronte di cava, si può osservare il passaggio graduale tra Scaglia Rossa e Scaglia Variegata. marcato dalla scomparsa della selce e dalla predominanza di marne varicolori. Sull'intero fronte di casa sono evidenti faglie di varia orientazione che dislocano in modo più o meno marcato la stratificazione originaria. Esse sono legate alle fasi di deformazione che hanno prodotto la struttura del Monte Conero. Tutto il bordo superiore del fronte di cava è profondamente alterato; le rocce sono spesso decalcificate. deformate e disarticolate da intensi fenomeni di scivolamento lungo il versante. Questi si sono verificati molto probabilmente durante l'ultima fase fredda del Pleistocene superiore quando, a causa del clima periglaciale, i versanti del Monte Conero erano privi di vegetazione e soggetti a intenasa degradazione. Lasciata la cava principale, si sale leggermente. Dopo alcune decine metri si giunge ad una cava inattiva, più piccola della precedente, ma nella quale affiorano le stesse rocce esposte nella cava principale. L'esposizione mette in evidenza le zone di faglia dove la roccia di faglia è stata deformata e frantumata dalle spinte tettoniche.

 Il  sentiero inizia a salire sul fianco destro di una piccola valle e si inoltra nel bosco. Dopo un tratto piuttosto ripido e alcuni tornanti si raggiungoni i ruderi di Casa Mandolesi ( detta anche casa del polacco o Casa dei Gigli). Si devia verso sinistra raggiungendo Pian Grande; da qui ci si ricongiunge con l'itinerario 1.

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.