Sentiero n .  1 Traversata del Conero     Varianti a b c

Difficolta'

Facile

Dislivello

200 562 125 m

Tempo di percorrenza varianti

1 h a piedi

Percorribilita'

piedi,mountanbike,cavallo

 

Legenda

(vedi oltre ) a piè pagina

 

1 A    Variante del Belvedere Nord

 Ambiente Fauna e Geologia

 Riserva naturale, attraverso la macchia mediterranea e rimboschimenti. La più bella panoramica sulla Spiaggia di Mezzavalle-Scoglio del Trave.Bosco misto di caducifoglie (roverella, carpino nero, acero napoletano) macchia mediterranea termofila (leccio, corbezzolo) rimboschimenti (pino d'aleppo, pino nero d'Austria, cipresso), ex coltivi. Nel sottobosco ricche fioriture di primule, ciclamini, melittis; abbondanza di pungitopo e presenza di orchidee.

Osservazioni faunistiche:
passeriformi di bosco (cincia mora, rampichino, crociere) e di macchia , picchio rosso maggiore,uccelli rapaci (falco pecchaiolo, falco cuculo, falco pescatore e biancone),tasso e la faina.

Itinerario

Variante del Belvedere Nord. Facile in ore 0.40 solo a piedi. Al quadrivio di Pian Grande si va a sinistra. Il sentiero sale nel bosco, sfocia in una strada. A sinistra nascosto da cespugli,il balcone Belvedere spazia su Portonovo fino a Senigallia. Riprendendo la strada, si sale, s'incontra l'asfalto fino all'ex convento dei Camaldolesi.

All'incrocio dei quattro sentieri di Pian Grande si imbocca quello in leggera salita che con­duce verso la cima del Monte Conero. Si attraversa il bosco per circa 10' giungendo a uno spiazzo artificiale (Belvedere Nord). Qui si apre una panoramica del tratto di costa compreso tra Portonovo e lo Scoglio del Trave. Lo sguardo può spaziare lungo la costa adriatica fino alla falesia Pesaro-Gabicce e spingersi nell'entroterra, abbracciando le colline plio-pleistoceniche e i rilievi calcarei meso-cenozoi­ci della dorsale appenninica. Si continua a salire nel bosco. Prima di raggiungere la strada asfaltata, alcune brevi e agevoli deviazioni sulla sinistra permettono di raggiungere il bordo del ripido versante a mare dal quale, con qualche difficoltà dovuta all'intricata vegetazione, si possono osservare scorci della costa sottostante. Si prende la strada asfaltata, scendendo fino a raggiungere l'ex Convento dei Camaldolesi. Lungo il tratto terminale del percorso, sulla sinistra, emergono dalla boscaglia speroni calcarenitici di Scaglia Rossa cretacica, talora leggermente traslati da piccole frane

 

 1 B   Variante delle incisioni rupestri

 Ambiente Fauna e Geologia

 Rierva naturale, attraverso rimboschimenti ed ex coltivi. Affioramenti sparsi di calcareniti cretaciche della Scaglia Rossa, a tratti incise dalla mano dell'uomo.

 Itinerario

Media difficoltà in ore 0.15 solo a piedi.Si percorre l'itinerario 1 fino all' ampio ex coltivo di Casa Cipriani dove si imbocca un sentiero in salita che rapidamente si immette nel bosco. La presenza di frammenti calcarei e calcareo­marnosi, bianchi e rosati, che si incontrano lungo il tratto iniziale del sentiero indica che si stanno attraversando i termini terziari della Scaglia Rossa. Si oltrepassa la Casa del Polacco ( o Casa Lucignani ),si va a sinistra per un sentierino, dopo circa 50 m si entra nel bosco ,che arriva a lastre di roccia con evidenti incisioni fatte dall'uomo presumibilmente nell'età del bronzo . Qui affiora, con aspetto lastriforme, la sommità di un potente banco calcarenitico biancastro di Scaglia Rossa sul quale si osservano incisioni rupestri. Si riprende il sentiero e dopo un breve tratto all'interno del bosco ci si ricongiunge con la variante 1A.

 

 1 C Variante della Grotta del Mortarolo 

 Ambiente Fauna e Geologia

Riserva naturale, attraverso la macchia mediterranea. Affioramenti dei termini calcareo-calcarenitici cretacici della Scaglia Rossa; suggestive panoramiche sulla costa.bosco misto di caducifoglie (roverella, carpino nero, acero napoletano) macchia mediterranea termofila (leccio, corbezzolo) rimboschimenti (pino d'aleppo, pino nero d'Austria, cipresso), ex coltivi. Nel sottobosco ricche fioriture di primule, ciclamini, melittis; abbondanza di pungitopo e presenza di orchidee.

Osservazioni faunistiche: cincia mora, rampichino, crociere , picchio rosso maggiore.
Durante il passo migratorio primaverile è possibile vedere uccelli rapaci (falco pecchaiolo, falco cuculo, falco pescatore e biancone). Per quanto riguarda i mammiferi, qui vivono il cinghiale,la volpe,iltasso e la faina.. Gli ex coltivi e le zone marginali dei bosco sono gli ambienti preferiti dalle farfalle (cedronella, valessa, atalanta)

  Itinerario

Variante Grotta del Mortarolo. Media difficoltà, in ore 0,10 solo a piedi. Si supera sia il Belvedere sud che un canalone con detriti calcarei si imbocca una deviazione a sinistra  (il sentiero qui è pianeggiante) immersa nella macchia che porta ad una grotta piuttosto grande abbastanza illuminata: quella del Mortarolo (ex romitorio). Si ritorna per lo stesso sentiero al punto di partenza

Legenda

4 GIACIMENTO PREISTORICO DEL PANTANO. A quota 550-525 m. s.l.m. a SW rispetto alla sommità del M.Conero(m 572), nella zona centrale di un pianoro denominato il "Pantano", è stato individuato un giacimento preistorico caratterizzato dal reperimento in situ di industria litica riferibile al Paleolitico interiore, all’età del bronzo, del ferro ed all’epoca romana (III-II a.C.)

5 S.PIETRO AL CONERO. Unica rimasta di 2 chiese (dedicata quella più a sud a S.Benedetto, l'altra a S.Pietro) donate nel 1038 dai conti Cortesi fondatori di Sirolo, Varano e Falconara all’abate Guimezzone per l'istituzione di una comunità religiosa. Nel XVI sec. i Benedettini lasciarono la casa di cui presero possesso i monaci camaldolesi nel 1510. NeI 1558 la chiesa di S.Pietro devastata da un incendio fu restaurata dai Camaldolesi, mentre la chiesa di S.Benedetto fu abbandonata. L’edificio romanico formato da un’aula rettangolare, a 3 navate ha mantenuto gli elementi stilistici essenziali, pur essendo stata rimaneggiata nei secoli;la facciata risale infatti a restauri sette-ottocenteschi. All’interno l’elemento più caratteristico è rappresentato dagli originali capitelli, tutti diversi, che ornano colonne e piloni.

6 EX CONVENTO. Sul retro della chiesa si possono vedere le celle dell’annesso convento affidato ai Camaldolesi dal Vescovo di Ancona Vincenzo De Lucchis nel XVI secolo. Con l’unità d’Italia (1860) i Camaldolesi furono allontanati in applicazione delle leggi relative alla requisizione di edifici religiosi, l’edificio ando' in rovina.

C Cava * Antica fornace

G6 Le due sorelle. Bellissimo monumento naturale originatosi in seguito alla erosione selettiva del mare su strati rocciosi a differente composizione e con particolare assetto giaciurale  all'interno della formazione dello Schlier ( Miocene inferiore-medio). Gli scogli sono costituiti dagli strati rocciosi più duri che offrono maggiore resistenza  all' erosione marina.

G7 GROTTA DEGLI SCHIAVI. Grotta dovuta all’erosione marina all’interno della formazione calcarea della Maiolica (Cretaceo inferiore). Originariamente essa presentava due aperture verso il mare che sono state ostruite da una frana. Ora è accessibile in barca solo l’ingresso settentrionale per una ventina di metri.

G9 CAVA Dl MASSIGNANQ. Importante affioramemto di Scaglia cinerea in cui i foraminiferi bentonici e planctonici sono abbondanti ed in ottimo stato di conservazione. Ciò ha permesso di individuare una sezione stratigrafica in cui risulta molto evidente il limite Eocene-Oligocene; difatti tale sezione, durante un convegno internazionale, è stata proposta come sezione "tipo" per il suddetto limite.