Sirolo la storia

 Sirolo  (h.125 m.slm). Si erge sulle pendici del    Conero  dominandone il    paesaggio a sud .Le sue origini sono remotissime, circa centomila anni fa,come testimoniano i ritrovamenti dei graffiti su alcuni lastroni di roccia sul Conero ed altro materiale preistorico quali  punte di lancia in selce. Il suo nome,Sirolo,come quello di Varano e Falconara,deriva probabilmente dai condottieri Sirio,Vario e Falcone ai quali furono  donati i relativi castelli  a testimonianza di gratitudine per la vittoria sui Goti nell'anno domini 560.La zona dove sorge oggi Sirolo era comunque abitata fin dall'epoca picena ( da vedere la zona archeologica dei " Pini ",vicino al consorzio agrario, dove è stata rinvenuta nel 1989 la più grande tomba monumentale picena del VI sec a.C. con i resti, gli oggetti fittili, il corredo e due carri, il currus  ed  il carpentum , della regina numanatae di Sirolo ) e successivamente,in epoca romana, come dipendenza della Cives Humanae,l'attuale Numana,come testimoniano alcuni tratti di acquedotti sotterranei.Da vedere Villa  Vetta Marina  ,ex convento dove la leggenda vuole che San Francesco d'Assisi  abbia piantato all'entrata due olmi. La zona fu nel Medioevo uno dei più importanti centri d'incontro dei movimenti francescani e di tutti quegli ordini monastici che auspicavano il ritorno della Chiesa allo spirito originario del Vangelo predicando la povertà . Per questo furono perseguitati e si rifugiarono a Sirolo e sul Cònero.Fu,nel Medioevo, il castello dei Conti Cortesi  (Castrum Syroli)( clicca qui per il castello dei Conti Cortesi)   i quali lo fortificarono ulteriormente come testimoniano attualmente le mura ed il torrione .Camminando per il dedalo di vicoli  del centro storico sembra che il tempo non sia mai passato e che da un momento all'altro ci si possa imbattere in una cortigiana o un menestrello.A ridosso del Torrione da veder il Teatro Cortesi  , piccolo gioiello e vanto di Sirolo,in pietra del Cònero, dove il regista Franco Enriquez provava i suoi spettacoli agli inizi degli anni Sessanta con Valeria Moriconi e la Compagnia dei Quattro. A lui è dedicata la piazzetta antistante il teatro.Entrando dalla porta Sud   del castello a picco sul mare sul primo arco la " storia di Sirolo a cura di Filippo Canaletti Gaudenti " e salendo verso la "piazzetta" nel secondo arco a sesto acuto, erroneamente definito  "gotico",c'è una pietra sulla destra con dei graffiti  a croce: sono le firme dei Crociati che aspettavano di imbarcarsi a Humanae (Numana) per la Terrasanta. Qualche passo ancora a salire ed ecco la suggestiva  Chiesa del SS. Rosario  del 1603, di stile barocco; da vedere la Pala del Morganti con la Madonna della Miserdicordia tra i santi Agostino e Nicola. Le spoglie mortali del beato Pietro da Treia, frate francescano, morto a Sirolo il 19 febbraio 1304,  amico del beato Corrado da Offida e seguace degli insegnamenti del frate Pietro Morrione divenuto poi papa Celestino V° che rinunciò dopo pochi giorni al Pontificato e che Dante  nella Divina Commedia definì come colui che "per viltà fece il gran rifiuto")  sono conservate nella chiesetta del SS.Rosario . L'altra chiesa da vedere è la chiesa parrocchiale di S. Nicola da Bari (detta dai sirolesi di San Nicolò cui è anche il patrono) del 1732 che sovrasta la piazza principale con lo svettante campanile di 36 m (altro simbolo del paese), con la sua bella e notevole cupola ad ogiva,su tamburo esagonale, posta successivamente sull'orologio della torre. Ed eccoci in "piazzetta"",unica,inequiparabile con una vista   mozzafiato sul verde Conero e sulle spiagge sottostanti, la spiaggia Urbani e la spiaggia San Michele.

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